22 novembre 2018
“Partigiane
dei diritti”:
è questo il titolo di copertina del nuovo numero della rivista Left,
settimanale edito da Matteo
Fago
e diretto da Simona
Maggiorelli,
in tutte le edicole dal
23 al 29 novembre.
Roma, 22 novembre 2018 - “Partigiane
dei diritti”: è questo il
titolo di copertina del nuovo numero della rivista Left,
settimanale edito da Matteo
Fago e diretto da Simona
Maggiorelli, in tutte le
edicole dal 23 al 29 novembre.
I
contestatissimi ddl Pillon
e decreto Salvini
in materia di immigrazione e sicurezza, hanno sollevato un velo sulla
concezione comune – di stampo
patriarcale ed ancora
estremamente diffusa - nei confronti delle donne e del loro ruolo nel
nostro Paese.
Alla
mobilitazione culminata nel corteo
nazionale lo scorso 10
novembre a Roma ne seguirà
una seconda già programmata per il 24 novembre dal movimento “Non
una di meno”, che porterà a
sfilare migliaia di persone provenienti da tutta Italia in
concomitanza con la “Giornata
internazionale contro la violenza sulle donne”
del giorno successivo.
La
contestazione verterà, oltre che sulla preoccupante emergenza
razzismo, anche sulle misure
lesive verso i diritti delle
donne che entrambi i disegni
di legge e decreti Pillon e Salvini rischiano di apportare.
Su
alcuni dei volantini
che hanno lanciato la manifestazione nazionale si legge infatti: “Ma
quale parità genitoriale? Pillon vuole incatenare donne e figli alla
violenza familiare”.
Tra
bigenitorialità perfetta
e divorzi
sempre meno accessibili, per non parlare delle preoccupanti
dichiarazioni rilasciate in merito alla questione aborto
e
matrimoni omosessuali dal
senatore leghista Simone
Pillon, a farne le spese
saranno in modo particolare donne e bambini.
Nel
frattempo, i numeri relativi ai femminicidi
commessi in Italia rimangono drammaticamente stabili e pressoché
inalterati: durante i primi nove mesi del 2018
le donne uccise sono state ben 94,
a fronte delle 97 vittime nello stesso arco temporale dello scorso
anno.
Nonostante
il Ministro dell’Interno Salvini
si sia apparentemente mostrato ambasciatore della proposta “Codice
Rosso”, che garantisce una
corsia preferenziale in questure e aule giudiziarie per tutte le
donne che subiscono stalking
e molestie
e abusi,
la verità è che poco o nulla si è fatto in materia di prevenzione.
La
proposta del senatore Pillon
introduce pesanti sanzioni
economiche per le donne in
caso di assoluzione dell’uomo denunciato, instaurando così un
clima di intimidazione e paura in chi osa denunciare.
Anche
il decreto Salvini,
insieme alle norme che condannano i migranti ed i cittadini più
vulnerabili ad anonimato e
invisibilità sociale,
contiene più di un attacco alle donne.
Enrica
Rigo è docente di Filosofia
del diritto all’Università
di Roma Tre,
e interpellata da Left
ha evidenziato che “se si guarda al decreto
Salvini da un punto di vista
di genere, si può notare come esso incida fortemente sulla libertà
delle donne e sulla loro possibilità di sottrarsi alla violenza”.
Un’eventualità
che non coinvolge solamente le donne italiane, ma anche e soprattutto
quelle migranti;
nel triennio 2014-2017,
infatti, la percentuale di donne rispetto al totale dei richiedenti
asilo giunti in Italia è più
che raddoppiata, passando dal 7,5%
al 16,2%
- superando così il numero di 21mila
presenze.
Occorre
non dimenticare che nella maggioranza dei casi il loro esodo
rappresenta una fuga da abusi e
violenze di ogni sorta, e con
l’indebolimento delle protezioni
umanitarie si privano le donne
migranti di uno strumento prezioso e decisivo per sottrarsi a
condizioni ricattatorie e di enorme pericolo; queste persone, in
definitiva, avranno molta più difficoltà ad ottenere quelle tutele
precedentemente garantite dalla protezione umanitaria, e le
conseguenze sociali e umane rischiano di essere disastrose.
Da domani in edicola.