Tino Bassu, l’imprenditore che aiuta a digitalizzare le attività locali

23 novembre 2021

Il mio primo contatto con il mondo del marketing è avvenuto da giovane imprenditore, mosso dalla volontà di ampliare sempre più il bacino di clienti di 3 aziende di proprietà: una nel settore delle costruzioni, un’altra nel settore immobiliare delle locazioni, e la terza operante nel mondo dell’igienizzazione professionale.

Tino Bassu, co-fondatore e Ceo di Socialness, racconta il suo percorso imprenditoriale

Il mio obiettivo, oltre a quello di aumentare la clientela in modo organico, era di farlo tramite il mondo digital” – racconta Tino Bassu, co-fondatore e Ceo di Socialness, agenzia marketing che aiuta le aziende locali a crescere sul territorio e che oggi si avvale di 30 collaboratori, quasi 800 clienti serviti e fa parte dell’Optimal Program di Facebook.

Classe 1981, Tino Bassu inizia presto a mettersi in gioco, cercando di innovare sempre il proprio approccio imprenditoriale. 

Per dare seguito a questi obiettivi personali – spiega Bassu – iniziai a collaborare con il freelance Domenico Mancuso, poi diventato mio socio. I risultati raggiunti erano molto interessanti, tanto che iniziai a proporre questa figura professionale anche ad altre realtà imprenditoriali del territorio, fino a convincerci a presentare il nostro sistema ormai collaudato di crescita digitale a un grosso franchising nel mondo degli affitti, visti i risultati avuti nella mia agenzia di Olbia appartenente al gruppo, ottenendo il via libera per iniziare un’area test in Italia. Di fatto avevamo un progetto importante, senza avere ancora un’azienda, così nel 2016 fondammo Socialness”. 

Le attività di Socialness inizialmente si concentrarono a livello regionale, riuscendo a raggiungere in meno di due anni 250 clienti nella sola Sardegna, operanti in diversi settori merceologici, per poi aprire a tutto il mercato nazionale, grazie alla vendita digitale. “Attraverso il nostro Sistema, potevamo fare consulenze nello stesso momento a clienti di Roma, Napoli o Milano, ottimizzando i tempi, perché tutto avveniva davanti allo schermo del pc. In 5 anni siamo riusciti a contrattualizzare 800 clienti”. 

Il libro "Social Local Marketing”, edito da Dario Flaccovio

Socialness ben presto attira l’attenzione di Flaccovio Editore che si interessa al loro progetto di marketing digitale, pubblicando il libro “Social Local Marketing”, che ha venduto migliaia di copie. 

Facebook seleziona Socialness per il programma Optimal Program

La crescita dell’azienda si fa notare anche da Facebook che, nel febbraio del 2018 li seleziona per entrare a far parte di un programma speciale, chiamato Optimal Program, che ha lo scopo di professionalizzare al massimo le agenzie di marketing indipendenti, affinché eccellano nell’utilizzo dell’ADV su Facebook e Instagram. 

“A ottobre 2018 siamo stati invitati da Facebook nell’HQ di Dublino, tra le top agenzie d’Europa per confrontarci e vedere tutti i nuovi trend di mercato. È stata un’esperienza bellissima e stimolante”. Negli stessi giorni Socialness veniva premiata da Alfio Bardolla a Milano agli SBL Awards, come miglior start-up del 2017.

Anche TikTok Europa sceglie Socialness per un programma speciale di business

Recentemente Socialness è stata selezionata anche da TikTok Europa per entrare nel programma speciale di business rivolto alle agenzie indipendenti. 

“Negli ultimi anni il nostro team è cresciuto sempre di più e abbiamo avuto il privilegio di poter inserire in organico alcune figure con esperienza in multinazionali, le quali ci hanno quindi permesso di lavorare di più sul processo di crescita del progetto e sulla sua scalabilità. La Vision di Socialness è ben definita e il nostro obiettivo è quello di aiutare le aziende locali ad avere, grazie al marketing, un approccio più manageriale. Stiamo portando alle aziende locali alcune azioni di Business Intelligence e Marketing Intelligence che di solito sono accessibili solo alle grandi aziende” prosegue Bassu.

Socialness e la formazione per categorie merceologiche

Socialness sta allargando il proprio raggio d’azione anche al mondo della formazione italiana, sempre più strategica per lo sviluppo aziendale, come racconta Bassu “stiamo lavorando intensamente e con grande soddisfazione nella costruzione di partnership strategiche, chiudendo accordi per verticalizzare il nostro servizio per specifiche categorie merceologiche. In sostanza, grazie al confronto con i formatori di uno preciso settore, possiamo dare un contributo ancora più incisivo alla categoria stessa. Il mondo dei corsi formativi infatti, ha spesso una platea di partecipanti che poi non riesce a utilizzare concretamente tutte quelle nozioni trasmesse. Avere quindi un partner che le “esegua” con maggior competenza specifica, rende funzionale tutto il processo, incrementando le possibilità di successo dell’imprenditore locale”.

Socialness ha acquisito importanti franchising nazionali 

E poi il franchising, un mercato che in Italia conta circa 55mila punti vendita attivi, il 7% del retail italiano, il cui giro d’affari totale sfiora i 30 miliardi di euro.

Nel 2018 – prosegue Bassu – abbiamo acquisito tra i nostri clienti importanti franchising nazionali ed internazionali, tra i quali SkinMedic Beauty Clinic, che oggi conta oltre 50 cliniche in tutta Italia e, vista l’eccellenza del modello di business, nel frattempo sono anche diventato titolare di una clinica ad Olbia.

Questo mi ha dato l’opportunità di lavorare su 3 fronti: migliori performance per Socialness sul campo beauty, migliori performance per la clinica e più opportunità sul fronte personale, aprendo quindi il mio bacino di aziende anche al settore del beauty e consolidando l’esperienza di replicabilità sul mondo franchising“.

Nonostante l’emergenza Covid, Socialness ha incrementato il fatturato del 45% nel 2021. 

Il futuro di Socialness?

In questo momento stiamo costruendo una rete vendita fisica in tutto il territorio italiano – conclude Tino Bassu – e il prossimo triennio ci vedrà impegnati nel diventare una realtà da 10 milioni di fatturato, ben inserita nel mercato del franchising.

Inoltre guarderemo all’internazionalizzazione, aprendo le prime sedi all’estero“.

 

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